Soste e sicurezza

Poco tempo fa ci siamo ritrovati in sede per un breve aggiornamento sulla costruzione delle soste. Fabrizio ci ha illustrato in maniera semplice e chiara quello che dobbiamo fare.
Dopo aver attrezzato la sosta all’attacco della via, il secondo di cordata è legato alla sosta con un nodo barcaiolo ed è pronto a fare le manovre di corda assicurando il proprio capo cordata con il mezzo barcaiolo.
Come già detto il mezzo barcaiolo permette alla corda di scorrere: un capo della corda che esce dal nodo sarà legato all’imbrago del capocordata (con nodo delle guide) e, chi manovra, dovrà sempre tenere saldamente in mano la parte di corda che esce dall’altra parte del nodo.
Mentre il capo cordata comincia ad arrampicare, il compagno manovra utilizzando entrambe le mani: con una mano “tira” la ...
Continua...

Un attimo di riflessione

Lettera di Paolo Rumiz al presidente del Cai Annibale Salsa.
In occasione del 98esimo Congresso del CAI – Predazzo .

Caro Salsa, ti invio questo mio intervento perché sia letto nella sede appropriata. Mi dispiace non essere venuto, ma nella lettera capirai.

Cari amici,

E’ curioso che non possa essere qui tra voi perché il mio giornale mi ha spedito a occuparmi di montagna. Questa mia diserzione è figlia della stessa emergenza che sarà sul tavolo dei vostri lavori. Devo vedere cosa accadrà quando la scure dei tagli pubblici si abbatterà sulle ultime scuole lasciate a presidio delle valli più lontane e spopolate. Lo dico con dolore. Per l’ennesima volta devo monitorare un abbandono di terre alte che apre la strada ai… cinghiali, al degrado e al saccheggio delle risorse...

Continua...

L’edera velenosa

Da qualche tempo si parla dell’edera velenosa. Nelle falesie nostrane circolano solo delle voci, molto simili alle leggende metropolitane, mentre in America i climber la riconoscono a vista come noi riconosciamo le ortiche (50 milioni di casi ogni anno negli USA).

Dato il numero crescente di episodi e la lista degli avvistamenti che continua ad allungarsi, mi sono deciso a scrivere questo articolo anche se non si tratta di una patologia arrampicatoria in senso stretto. In particolare mi ha colpito l’episodio di una comitiva di giovani climber finita al pronto soccorso dopo essere stati alla “Grotta dell’edera” a Finale. In verità alcune testimonianze e alcune foto sembrano mostrare anche la presenza del poison oak, un arbusto con effetti simili.

Il contatto con questa pianta po...

Continua...

Arrampicata e Medicina

Con questa presentazione iniziamo una collaborazione nel nostro blog con il Dottor Kelios Bonetti

Da qualche anno si interessa attivamente di patologia arrampicatoria. Grazie alla sua formazione di stampo ortopedico e all’esperienza maturata nei reparti di fisiatria e di chirurgia della mano ha approfondito la biomeccanica e la fisiopatologia del gesto atletico arrapicatorio, identificando molte patologie riscontrabili solo negli arrampicatori, praticamente sconosciute negli altri sport e nei comuni lavori. Grazie all’esperienza maturata sul campo nelle palestre di arrampicate, nelle falesie, sul nostro e su altri forum ha identificato per questo tipo di patologia tanto particolare...
Continua...

Achtung Banditen

Continua l’attività di riscoperta di vie “storiche” sulle pareti del Pal Piccolo da parte di Sylvain e Roberto. Dopo la ripetizione di Fitzcarraldo è la volta di un’altra storica (e poco ripetuta) via: Achtung Banditen. Anch’essa aperta nei primi anni ottanta dall’amico “orso” Attilio de Rovere e compagni.
Questa volta i due Orsi non hanno preso sottogamba la via!
Bellissimo itinerario con roccia stupenda un tiro chiave non banale da 6c+ e difficolta omogenee con alcune soste molto aeree.
La via è stata percorsa con una variante iniziale, partendo un pò piu a destra è stato evitato il primo tiro di 5a, percorrendo una lunghezza di 6b+ prima di ricongiungersi al tracciato originale.

Sylvain sul tiro chiave (6c+)
Continua...

La triade invernale:arva, pala e sonda

Arriva la stagione invernale, le escursioni sulla neve, gli avvicinamenti a cime e cascate, e le uscite alpinistiche: facciamo un breve discorso su tre compagni di gita necessari e indispensabili.
Trinomio importante, da imparare a memoria e ricordarcelo ogni volta che ci muoviamo fuori pista sulla neve, indifferentemente se ciaspisti o scialpinisti.


Il perchè: 15 minuti. Questo è il tempo massimo per estrarre un travolto da valanga con qualche speranza di trovarlo vivo. L’ARVA, piccola scatola elettronica che emette continui segnali radio, in questi casi è a dir poco indispensabile: ecco cos’è, come funziona e perchè può salvare la vita.

L’Arva è essenzialmente un dispositivo elettronico che trasmette un segnale radio...

Continua...

MontagnaCinema 2008

La Sezione di Codroipo del Club Alpino Italiano in collaborazione con il Circolo Culturale Lumiere presenta MontagnaCinema 2008.
dal recente Filmfestival Internazionale Montagna Esplorazione “Città di Trento”

VENERDI’ 14 novembre 2008
Storia dell’Alpinismo e Alpinismo nella storia

L’EDERA E IL MAGGIOCIONDOLO
di Giorgio Madinelli regia Paolo Dalmazi.
Documentario che narra, in chiave rivisitata le gesta dei Patrioti friulani insorti contro il dominatore austroungarico. La banda capeggiata da Andreuzzi e Cella respinge gli assalti dei gendarmi sulle montagne della Val cellina e Meduna (ottobre 1864).
Realizzato con il contributo della Sezione CAI di Codroipo.

NIGHTSTILL
Elke Groen – Austria 2008 Montaggio di immagini e musiche oniriche, in un viaggio notturno sotto un cielo di stelle, ...

Continua...

Chi sogna può muovere le montagne

La frase del titolo è l’ossatura di un grande film di Werner Herzog, con un grande Klaus Kinsky: Fitzcarraldo: un uomo con un sogno. Costruire nel mezzo della foresta amazzonica un teatro dell’opera.
Ma chi sogna le montagne può anche scalarle.
Sabato 18 ottobre Sylvan Cimolino e Roberto Misson salgono, sulle rocce del Pal Piccolo, Fitzcarraldo, 7a max, 6b obbligatorio, via da non sottovalutare, forse anche qualcosina di più del grado dato dagli apritori negli anni a cavallo tra gli ’80 e i ’90.

Bella via su calcare compatto e magnifico.




Continua...

Sette volte boulder = ottanta

Una giornata d’autunno calda e soleggiata ha premiato gli sforzi del nostro gruppo nell’organizzare per la settima volta il San Simone Climbing Festival; dopo due settimane di lavoro febbrile, dal montaggio delle strutture al tracciamento dei blocchi, dall’organizzazione del chiosco al reperimento dei premi per le classifiche e per la lotteria, siamo arrivati a domenica mattina che tutto era pronto.

Già prima delle nove i primi climbers facevano capolino nei pressi della palestra di arrampicata. Intanto si concludevano gli ultimi preparativi, il chiosco era prontoa lavorare e i DJ iniziavano a far suonare le casse.
Allo start gli iscritti erano oltre 50 e la nostra soddisfazone era alle stelle.
I giudici avevano preso posto ai loro blocchi e il meeting aveva inizio.
Per riscaldarsi i p...
Continua...

Orsi at work

Si avvicina l’ora fatidica del settimo San Simone Climbing Festival e gli orsi sono al lavoro, montate le strutture nell’area prospiciente la palestra di arrampicata ora sono al lavoro i tracciatori per realizzare i blocchi in cui i partecipanti potranno cimentarsi e spellarsi le mani: Fabrizio Ciani, Sylvain Cimolino, Roberto Misson, Roberto Dattilo e Paolo Degano si stanno scervellando per realizzare passaggi che daranno il filo da torcere che cercano ai climber che verranno a Codroipo!Questo il programma di domenica:

  • ore 9.00 iscrizioni al meeting e ritiro pacco gara
  • ore 10.00 inizio meeting
  • ore 16.00 fine meeting
  • ore 17.00 premiazioni S.S.C.F.
  • ore 17.30 premiazioni Rimpinant Ator

A seguire pastasciutta finale ed estrazioni lotteria a premi

Continua...