Raggruppata l’attrezzatura si sale lungo il canalone, dove il ghiaccio deve ancora formarsi per bene. Saliamo in sicurezza lungo il bosco e finalmente raggiungiamo la vastità ghiacciata che si era intravista dal fondovalle. La cascata ha un fronte di circa 15 metri e presenta sezioni verticali e strapiombanti, alternate a brevi sezioni orrizontali di collegamento. Anche qui il ghiaccio non è delle condizioni migliori e Roberto sale un canalino di misto a lato della colata e va a costruire un punto di sosta da cui calarsi in sicurezza sulla colata, evitando di “distruggerla” salendo dal basso.
Dopo aver provato un paio di sezioni si scendeva a valle, aspettando il momento adatto a salire integralmente la colata.
Epifania gelata ma non troppo! Dopo il freddo artico dei giorni scorsi la Val Raccolana accoglie Fabrizio, Luca e Roberto con temperature più miti: il termometro segna solo zero gradi contro i meno quattordici dei giorni scorsi.
L’obbiettivo della giornata è una colata intravista nei giorni precedenti e che non sembra esser stata salita, poichè non v’è nè notizia.
Parcheggiata l’auto lungo la strada che sale a Nevea, si inizia a salire nel bosco fiancheggiando un canalone ghiacciato, ma non ancora in condizione fino ad un colatoio dove si sono già formate una paio di candele. Dopo una prima valutazione il ghiaccio all’uscita della verticale non è eccelso e si opta per una sicura dall’alto per riscaldarsi nel primo approccio stagionale al ghiaccio. L’acqua scorre in alcuni tratti della colata, e dopo una paio di giri ci spostiamo sulla destra del colatoio dove Fabrizio sale una lunghezza su ghiaccio buono, sostando su un albero.